FUTURO ANTICO
Il sentiero della mia vita.
I sentieri delle vostre vite.
Sentieri che si snodano in un ciclo ininterrotto che risale a tempi immemori per giungere, attraverso i nostri avi e genitori, fino a noi.
Quindi, attraverso di noi, prosegue verso il futuro.
Cosa abbiamo ricevuto in eredità da altri?
Cosa vi abbiamo aggiunto, nelle alterne vicende, di personale?
Cosa abbiamo elaborato e continuiamo ad elaborare?
Cosa abbiamo conservato o depurato?
Cosa rimane in noi delle tradizioni, delle esperienze e delle culture delle generazioni passate?
Cosa custodisce gelosamente ciascuno di noi nello scrigno della propria esistenza?
Cosa traghettiamo verso il futuro?
Taluno tende a procedere senza girarsi indietro a guardare il passato, ritenendo che solo un simile atteggiamento consenta di avanzare senza intoppi e zavorre verso il futuro.
Altri ripensano, rivedono, rivivono, ripercorrono, rielaborano il passato, proprio ed altrui, alla ricerca di un filo conduttore che aiuti a comprendere
l’ESSERE STATI
l’ESSERE
il DIVENIRE
senza soluzione alcuna di continuità.
Da parte mia, mi sento affine a questi ultimi con un approccio al fluire ininterrotto dell’esistenza definito mediante l’ossimoro di
FUTURO ANTICO
in cui il tempo che verrà viene preparato ed accolto in un continuo interscambio tra i tempi della vita: Passato, Presente e Futuro.
Mi piace perciò l’idea di una fotografia che indaga oltre l’immagine e coglie l’attimo del tempo che passa per non lasciarlo dissolvere e riproporcelo continuamente.
Condivido l’idea di Frank Horvat della fotografia come strumento che si avvicina più alla storia e alla letteratura che all’arte visiva, per restituirci momenti trascorsi e legarli indissolubilmente al nostro percorso di vita.
I vecchi album di famiglia sono oggetti affascinanti. Lo diceva anche Walter Benjamin.
Il 17 Aprile 2014 presso il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, nel cuore di Firenze ne ha parlato Luigi Tomassini nell’ambito della mostra
Questioni di Famiglia. Vivere e rappresentare la famiglia oggi
mostra a cura di Franziska Nori e Riccardo Lami, che offre l’analisi di undici artisti internazionali sulle dinamiche che si nascondono in questo nucleo fondamentale di relazioni.