Confrontiamoci


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“il mondo cambia e noi dobbiamo cambiare con il mondo, non si progredisce con i “no”, ma imponendoci di capire cosa accade sotto i nostri occhi”
(un grazie a Vincenzo Cottinelli autore della fotografia “Brescia quante città” e all’associazione Il biancoenero per il commento, tratti da “Brescia, un mondo fotografie in bianco e nero” – maggio 2003)


Attraverso questo sito, sia pure a grandi linee, mi sono raccontata.
Di me ho raccontato il visibile, ciò che si è espresso in altrettante scelte di vita.
L’invisibile (cui talvolta nel sito ho accennato) è ciò che ne ha costituito il germe in termini di valori, ideali, sogni e aspettative che attendevano l’opportunità e l’occasione per realizzarsi.
Qualche volta ciò è accaduto, altre volte no perché non sempre gli eventi della vita si realizzano in conformità con i nostri desideri e con le nostre azioni.

La vita infatti insegna che non sempre si raccoglie ciò che si è seminato:

se vuoi far ridere gli dei raccontagli i tuoi piani

recita un antico aforisma, come dire che l’imponderabile (ciò che sfugge, non solo ad ogni nostra previsione, ma ad ogni nostro fattivo sforzo) è dietro l’angolo, pronto a farci lo sgambetto quando meno ce l’aspettiamo.
Ma anche a prescindere da ciò, non di rado errori di percezione o valutazione di circostanze o persone, o scarsa coerenza da parte nostra, si frappongano al raggiungimento degli obiettivi perseguiti.
Per non parlare dei cambiamenti e trasformazioni che senza tregua si verificano dentro e fuori di noi con la conseguente necessità di continuare a raddrizzare il tiro per il raggiungimento della nostra meta.
Né il tentativo di procurarci un bagaglio di saggezza costituisce un antidoto al riguardo:

“vitam fortuna regit, non sapientia”

affermava Cicerone, e quindi la saggezza può fornirci preziose risorse interiori per arginare le altrimenti deleterie conseguenze di taluni indesiderati eventi, ma non certo costituire garanzia di raggiungimento dei nostri desideri.

Personalmente, ritengo di essermi impegnata nella mia vita per ciò in cui credevo e per il raggiungimento dei miei obiettivi e, come tutti, ne ho ricevuto gioie e soddisfazioni non meno che delusioni e dolori.
Ho cambiato volontariamente alcuni sentieri, altri mi sono stati preclusi mio malgrado.

Ora il cammino continua e la vera ricchezza a mio parere è percorrere ciascuno il proprio sentiero nella consapevolezza di non essere i soli:

  • a trovare a volte impervio e accidentato il cammino
  • alla ricerca di una inafferrabile Verità

Per non perdersi d’animo il segreto è forse imparare a fare

“Un passo indietro”

dal titolo del bel libro autobiografico della mia amica Anna Firinu edito nel 2012 da PDE Spa – Lavis  (Tn) con in epigrafe :

“la mia storia non è amena,
non è dolce e armoniosa come le storie inventate,
sa di stoltezza e confusione, di follia e sogno”
(Hermann Hesse – “Demian“)

Un passo indietro per porsi in ascolto di sé, degli altri e della vita.

E, dopo averlo fatto, iniziare a confrontarsi.