Mediazione familiare: Home page

Io avvocato e la mediazione familiare

Con la mediazione familiare scopriamo insieme cosa ci impedisce di celebrare ogni giorno la nostra vita come una festa

favorire accordi tra i familiari

“There are so many doors to open. I’m impatient to begin.”
Daniel Keys – “Flowers for Algernon”

Un sito in dono

Questo sito dedicato alla mia storia professionale come avvocato e all’approfondimento di esso nella mediazione familiare vuol essere un regalo.
Un regalo a me stessa con l’intento di scoprire attraverso la mia storia personale chi sono stata, chi sono e chi sto diventando.
Un regalo a chi vorrà far tesoro della mia esperienza e riflessione confrontandole con le proprie.
E’ stato detto che con il passar del tempo si tende (o si dovrebbe tendere) a cercare la sostanza oltre la forma: la sostanza delle persone, delle cose e delle situazioni.
Si dovrebbe tendere a svelare ciò che si cela dietro a ciò che appare, a ricercarne il senso e le motivazioni e, all’occorrenza, una via di uscita il più possibile indolore.

Per quanto mi riguarda, queste intenzioni (o intuizioni che dir si voglia) io le ho avute molto presto.
Laureatami a pieni voti, iniziato l’esercizio dell’avvocatura con l’assegnazione del prestigioso premio Zanardelli tradizionalmente conferito al miglior candidato bresciano nell’esame abilitativo, raggiunta un’ottima posizione professionale in ambito di controversie familiari dall’inizio degli anni ottanta in poi (in cui si stava verificando una trasformazione epocale nei rapporti familiari a seguito dell’introduzione nella nostra legislazione del divorzio, nel 1970, e della Riforma del diritto di famiglia cosiddetta di Parità, nel 1975) ho nel frattempo maturato il bisogno di andare oltre, di comprendere meglio cosa e perché stava accadendo e se si potevano individuare diverse e più benefiche soluzioni ai conflitti familiari.
Ho quindi iniziato sempre più ad interrogarmi, dapprima attraverso la pubblicazione, nel 1996, del volume

“Cosa ne è della famiglia? Oltre il diritto verso scelte consapevoli”

quindi mediante l’organizzazione, presso il teatro San Carlino nel 1998, del primo convegno a Brescia sulla Mediazione Familiare dal titolo

“La Mediazione Familiare: esperienze e opinioni a confronto”

quindi con l’ideazione e realizzazione, a cavallo del terzo millennio, di un progetto scolastico di educazione civica, storia della famiglia e mediazione dei conflitti presso le scuole medie inferiori e superiori della Provincia di Brescia denominato

“CHE FARE? Orientamenti di vita familiare”

Nel frattempo, nel dicembre del 1997, abbandonavo l’esercizio della libera professione forense per dedicarmi a tempo pieno alla diffusione della cultura della Mediazione.
Circa le profonde motivazioni di tale mia scelta rimando alle mie relazioni

“La scommessa della Mediazione Familiare”

“La Mediazione Familiare e l’esigenza di una diversa risoluzione dei conflitti familiari”
(in atti del Convegno del San Carlino del novembre 1998)

e all’articolo

“La Mediazione Familiare: una risorsa in più”

nel n.76/2002 della rivista “Città e Dintorni”
(documenti tutti reperibili nelle categorie ATTIVITA’ ed EVENTI)

Come si può desumere dalla lettura dei miei lavori e dall’evoluzione della mia attività professionale, emergeva in me il bisogno di comprendere, e aiutare a comprendere da dove veniamo e quindi l’origine e il senso dell’istituzione familiare nella nostra cultura, da cui l’impostazione della pubblicazione “Cosa ne è della famiglia” costituente il nucleo ideativo del progetto scolastico CHE FARE? ”caratterizzata da ampio spazio per la parte storica e sociale, onde aiutare i giovani destinatari a cogliere le ragioni, e la portata, del cambiamento epocale in atto e, di conseguenza, attrezzarsi per:
1) operare con consapevolezza le proprie scelte
2) gestire al meglio le nuove, sempre più complesse e instabili, situazioni familiari

Il tutto confluiva da parte mia nella sempre più pressante ricerca, e sollecitazione, di una nuova

CONSAPEVOLEZZA

di ciò che stava accadendo o, se già accaduto, andava svelandosi nel suo significato ai miei occhi di operatrice del diritto.
Avvertendo quindi il compito di sollecitare altri al medesimo disvelamento:
i giovani, chiamati in futuro ad operare le proprie scelte e a gestire le proprie relazioni, attraverso il progetto di Mediazione scolastica;
gli adulti che si rivolgevano a me per la Mediazione in un momento critico della loro relazione, attraverso il sostegno a comprendere ciò che stava loro accadendo al fine di individuare la miglior soluzione possibile nel contesto e con le risorse a disposizione.

Il tutto riassumibile nell’individuare

VIE NUOVE

in quanto maggiormente consapevoli, per le proprie scelte familiari e più benefiche soluzioni o gestioni dei conflitti familiari talora inevitabili (la vita insegna) a prescindere dalle migliori intenzioni.
In quest’ottica anche la situazione più penosa è suscettibile di scaturire in nuova serenità perché i problemi, ivi compresi i conflitti della vita di relazione,

“quando non si risolvono si gestiscono”

auspicabilmente nella maniera più proficua e meno distruttiva traendone rinnovato

BEN-ESSERE

Tutto ciò l’ho scoperto strada facendo come pure, ripercorrendo a ritroso la mia storia, mi si è rivelata una passione mai sopita per le vicende umane della vita di relazione, sempre in bilico tra commedia e tragedia.

Nel frattempo, le migliaia di ragazzi con i quali mi sono confrontata nei quattro anni di progetto scolastico, sono diventati giovani donne e giovani uomini e con loro in particolare amerei riprendere il discorso.
Ma anche con tutti voi amerei avviarlo in termini di

C O N F R O N T O

come afferma il nome di questo sito di cui, con lo spirito di ricerca e narrazione che mi ha sempre caratterizzata, mi e vi faccio questo dono chiedendo da parte vostra:
la curiosità e la pazienza di seguirmi sul sentiero della mia vicenda umana e professionale che vado ricostruendo
la disponibilità e il desiderio di intrecciare col mio i vostri sentieri e le vostre osservazioni e riflessioni

Guardarsi indietro, ricordare e interrogarsi sul proprio essere e sulle proprie scelte continua ad apparirmi un ottimo metodo per non procedere alla cieca con coazione a ripetere acriticamente comportamenti ed errori.
Essere in grado di dialogare in un confronto costruttivo, a maggior ragione nella diversità, mi si palesa come l’unica possibilità per vivere in armonia componendo insieme il mosaico della vita.
smussare i contrasti familiari